quella che vi propongo oggi è la recensione dell'ultimo romanzo della giovane Ilaria Soragni. La ragazza ha già pubblicato, lo scorso anno, per la Leggereditore, Mess, nato sulla piattaforma digitale Wattpad.
Hayley frequenta il secondo anno dell'high school a Baltimora, è una ragazza chiusa e non si è mai ambientata del tutto. Luke ha diciotto anni; alto, biondo e sprezzante, si abbatte come un fulmine su ciò che lo attira. Quando per caso nota Hayley ne rimane affascinato, tanto da decidere di conquistarla: la vita è una gara e le sarà il suo premio. È Luke a guidare il gioco, seguendo Hayley e facendole credere che si tratti ogni volta di incontri casuali, fino a quando non raggiunge il suo obiettivo. Hayley e irrimediabilmente attratta, anche se qualcosa le dice che sarebbe meglio stare lontano da quel ragazzo. Ma il piacere della trasgressione è forte, fare la cosa sbagliata la fa sentire viva. Non sa ancora, però, che è solo l'inizio. Luke si nutre di adrenalina, di emozioni forti, e vuole Hayley al suo fianco in una sfida pericolosa, una gara di moto illegale di cui è nota solo un'enigmatica regola: tutti vincono e uno solo perde, tutti perdono e uno solo vince. Fin dove si spingerà il loro legame? Saranno disposti a metterlo a rischio ora che, giorno dopo giorno, sta diventando sempre più forte?
Di Ilaria Soragni avevo già avuto modo di leggere il suo primo romanzo dal titolo Mess, il quale mi aveva piacevolmente sorpresa per lo stile utilizzato e per la storia narrata che ho trovato davvero molto originale. Ciò che ho potuto notare nella giovane autrice è quanta importanza lei in genere dia alla caratterizzazione psicologica dei suoi personaggi. Scrivere in giovane età non è mai tanto facile, capita spesso che si ci faccia prendere dall'euforia della storia tanto da dedicare poco spazio all'interiorità dei personaggi che molto spesso rischiano di apparirci come immagini del tutto stereotipate e cristallizzate in se stesse. Tutto ciò con la Soragni non accade, al contrario nelle sue opere il lettore ha modo di scontrarsi immediatamente con la realtà psicologica dei protagonisti. Questa peculiarità l'ho incontrata in Mess e speravo, ovviamente, di ritrovarla in Disconnect e sono felice di affermare che così è stato... Anzi forse molto più in Disconnect che in Mess si può avvertire l'approccio con la psicologia. In Disconnect l'autrice ci presenta personaggi sicuramente per niente ordinari che ogni giorno devono fronteggiare una nuova emozionante sfida tipica dell'età adolescenziale.
La storia fondamentalmente ruota intorno alla vita di Hayley, una ragazza timida ed introversa che ha trascorso la vita all'ombra della perfetta sorella maggiore Evie. A causa del suo comportamento, molte volte, la ragazza ha fatto fatica anche solo a stringere amicizie. Luke ha diciotto anni ed è praticamente il suo esatto opposto... è un ragazzo caparbio e disinvolto. A scuola è una figura molto popolare, tante ragazze impazziscono per lui, tuttavia quest'ultimo si invaghisce proprio della ragazza più anonima del liceo, la piccola Hayley. Da parte sua, tutte le attenzioni che Luke le riserva non possono che farla sentire a disagio di fronte ai suoi compagni e di fronte a se stessa. Mai nella vita Hayley avrebbe creduto di poter avere a che fare proprio con il ragazzo più pericoloso e temuto dell'intera Baltimora... Luke rappresenta per antonomasia il pericolo. Non gode di buona fama ma si sa che ad una certa età, anche pur essendo propriamente consapevoli dei rischi che determinate scelte potrebbero comportare, voler trasgredire le regole è qualcosa di quasi istintivamente naturale.
Ciò che irrimediabilmente mi ha incuriosita di questo libro è quel chiaro alone di mistero che già la sinossi e la cover fanno presagire. Il tutto ha per scopo la partecipazione finale alla famosa gara dello Yell, che vede coinvolti tanti ragazzi con le loro mote e le rispettive ed eventuali ragazze. Il gioco è estremamente pericoloso e di esso una sola regola è nota: "tutti vincono e uno solo perde, tutti perdono e uno solo vince". Come si può immaginare, questa folle corsa recherà qualche insanabile sciagura ai nostri protagonisti. Ciò che mi aspettavo inizialmente era che l'autrice si soffermasse molto sugli episodi riguardanti lo Yell e che magari mettesse chiaramente in luce le dinamiche della corsa. Come ho già detto, la Soragni si concentra molto sull'introspezione psicologica dei caratteri e ciò non sempre è un punto a favore poichè molte volte anche inconsciamente la narrazione cade sul più bello. Mi sarei aspettata più adrenalina, più avventura, qualche memorabile colpo di scena che forse c'è pure ma che facilmente passa in secondo piano perchè, a mio avviso, non è stato giustamente sviluppato.
La successione degli eventi per molti versi mi è apparsa sconnessa anche perchè ad alternarsi nella narrazione vi sono di continuo più personaggi. Nel prossimo libro gradirei leggere maggiormente il punto di vista dei due protagonisti.
Un gran punto a favore è indubbiamente lo stile narrativo dell'autrice che è capace di conquistare fin da subito. Quello che ci propone la Soragni è un testo dal passo lineare, semplice e cadenzato che difficilmente potrà far annoiare il lettore.