sabato 7 gennaio 2017

Recensione: "Flower" di Elizabeth Craft e Shea Olsen

Buongiorno lettori e bentrovati con una nuova recensione. Il libro di cui ho il piacere di parlarvi oggi è Flower, etichettato come il caso editoriale dell'anno. È uscito lo scorso 2 gennaio per la Newton Compton Editori e le autrici sono due giovani ragazze statunitensi: Elizabeth Craft e Shea Olsen.


pp.285
9,90

Charlotte vive con la nonna ed è una ragazza con la testa sulle spalle: bravissima a scuola, lavora in un negozio di fiori per pagarsi gli studi e nel tempo libero si prepara per l’ammissione alla prestigiosa università di Stanford. È molto concentrata e non si concede distrazioni, niente uscite serali e soprattutto niente ragazzi: la sua più grande paura è infatti quella di fare la fine di tutte le donne della sua famiglia, che hanno rinunciato a seguire le proprie aspirazioni a causa dell’amore. Una sera, all’ora di chiusura, entra nel suo negozio un misterioso e affascinante cliente, ombroso ma gentile, che le fa strane domande. Nonostante ne rimanga colpita, Charlotte è sicura di non rivederlo mai più… E invece la mattina dopo le viene recapitato in classe un mazzo di rose purpuree, i suoi fiori preferiti. A mandarglieli è stato proprio Tate, il ragazzo della sera prima, che inizia a corteggiarla in modo molto discreto ma deciso. Charlotte, dopo le resistenze iniziali, decide di uscire con lui per una sola sera. Ma appena fuori dal ristorante vengono assaliti da folla di paparazzi che grida il nome di Tate… Chi è davvero quel misterioso ragazzo e cosa nasconde dietro quei bellissimi occhi malinconici?
Nel momento in cui ho letto per la prima volta la trama di Flower ho pensato subito che questo potesse essere un young adult elettrizzante. La verità è che io sono davvero una grande fan di questo genere di libri ed una delle – purtroppo- ben note realtà è che molto spesso le trame dei libri appartenenti al genere di questione sono tutte molto simili tra loro. Al contrario, con Flower, ho pensato che potessi trovare una realtà alquanto diversa. Il racconto della Craft e della Olsen ha come protagonisti un ragazzo ed una ragazza molto giovani, che fin da subito, sono riusciti ad istillare in me la giusta curiosità.


Lei si chiama Charlotte, ha 18 anni e in linea di massima è la figlia che tutti i genitori vorrebbero… peccato che i genitori non li abbia, infatti vive con sua nonna materna, di suo padre non sa nulla e serba qualche lontano ricordo della defunta madre che l’ha lasciata a 12 anni. In casa con loro c’è anche sua sorella Mia, un esempio tutt’altro che da emulare. Mia vive la sua vita un po’ allo sbando e ha a carico un figlio molto piccolo avuto in tenerissima età. Anche la nonna della nostra protagonista, in passato, ha vissuto una situazione simile, ovvero ha avuto una bambina quando era molto giovane. E ciò che più preoccupa Charlotte è proprio questo... Il doversi ridurre come una delle donne della sua famiglia, che malauguratamente hanno mandato a monte ogni cosa per inseguire l’amore. Per questo motivo la ragazza è fermamente convinta di dover stare lontano dai ragazzi e dai guai che essi comportano. In 18 anni di vita, infatti, ella non si è mai concessa distrazioni, non ha mai avuto un appuntamento e ha impiegato tutte le sue energie nella cosa che meglio le riesce: lo studio.
Nel tempo libero Charlotte lavora in un negozio di fiori in modo da mettere da parte alcuni risparmi per pagarsi i successivi studi all’università dei suoi sogni, Stanford.

Un giorno entra in questo negozio un misterioso ragazzo. Il suo nome è Tate ed è una pop star di fama mondiale. La cosa bizzarra è che Charlotte non sa chi sia, ciò che vede in lui è solo un affascinante ragazzo interessato a lei, che ogni volta la sorprende con meravigliosi fiori.

“Mi piacciono le rose purpuree”.

“Perché?”, mi domanda.
“Significano amore passeggero”.
“Vuoi dire l’amore che non dura?”

Nei giorni a seguire Tate si ripresenta più volte nel piccolo negozio e decide di invitare a cena Charlotte. La ragazza dopo qualche ripensamento, decide di accettare.
L’appuntamento si rivelerà un caos, all’uscita del ristorante ad aspettarli c’è una calca di fan e paparazzi ed è in questo momento che finalmente la protagonista apre gli occhi, è adesso che capisce chi è davvero lo strano ragazzo che ha davanti…


Per tutta la durata della lettura, la storia mi è sempre sembrata davvero molto poco realistica e devo ammettere che questa sensazione non mi ha mai abbandonata. Inoltre nessuno dei due personaggi protagonisti mi ha convinta. Charlotte era partita davvero molto bene: salde promesse, forte spirito di resistenza ma il tutto viene mandato all’aria non appena un ragazzo le  dedica delle attenzioni.
Tutto ciò mi fa pensare che quelle della nostra cara Charlotte fossero solo delle valide scuse che giustificassero l’assenza di ragazzi nella sua vita. E com’è nato l’amore con Tate Collins? Questo non sono davvero riuscita a spiegarmelo. Tate arriva con tutta la sua avvenenza e il suo irresistibile fascino e la cara Charlotte cade supina ai suoi piedi! Nulla in comune, nessuna passione condivisa… ho avuto l’impressione che il loro fosse un rapporto “campato in aria” e poi cosa n'è stato delle infinite promesse della protagonista? Scomparse, da un momento all’altro...

Tuttavia, questi sono solo piccoli accorgimenti che ho colto durante la lettura e che in parte l’hanno resa alquanto surreale ma che tutto sommato, da soli, non avrebbero potuto intaccare l’interezza della narrazione.
Purtroppo ciò che più di tutto non ho apprezzato è la lentezza della storia che prosegue per 284 pagine senza nessun rilevante colpo di scena. Qualsiasi avvenimento è stato alquanto prevedibile e non ho fatto altro che sperare che accadesse qualcosa di sensazionale, qualcosa che risvegliasse la mia attenzione, che mi incitasse a proseguire con più entusiasmo ma purtroppo non c’è stato nulla di tutto ciò e questo è stato decisamente il più grande punto a sfavore.


La sinossi prometteva un gran bel libro ma purtroppo gli elementi sopracitati mi hanno fatto storcere un po’ il naso. La verità è che, considerando anche che le menti che hanno lavorato a questo libro sono due, mi aspettavo decisamente molto di più. In compenso lo stile narrativo non è affatto da bocciare. Troverete una scrittura fresca e giovanile, descrittiva al punto giusto e priva di inutili fronzoli che avrebbero appesantito il romanzo. Se ci fosse stata più originalità nel costruire la storia, la lettura non sarebbe proceduta così a rilento e credo che l'avrei apprezzato molto di più.

Alla prossima, 


11 commenti:

  1. Ciao Carmela buon rientro dalle vacanze! Sai che anche io stamattina ho recensito questo libro? un abbraccione grandissimissimo <3

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    1. Ciao Ely, sono curiosissima di sapere come l'hai trovato tu quindi passo subito a dare un'occhiata ❤

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  2. Ciao Carmela.
    Anche secondo me questo libro era partito molto bene. L'inizio mi è piaciuto molto e poi si è perso per strada e alla fine la lettura non mi ha entusiasmato per niente ed è un vero peccato

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  3. La tua recensione si aggiunge alle altre che ho già letto su altri blog. Odio quando l'autore crea un personaggio con un carattere ben deciso e poi basta un ragazzo e la sua resistenza si frantuma in due secondi.

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    1. Sono del parere che nella vita si possa cambiare idea ma i cambiamenti troppo repentini destano sempre sospetti... ;)

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  4. Ho sentito parlare tanto del libro e credevo fosse uno di quei libri indimenticabili, comunque lo leggerò sicuramente per vedere se a me piace 😊 👏👏

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  5. Ho sentito parlare tanto del libro e credevo fosse uno di quei libri indimenticabili, comunque lo leggerò sicuramente per vedere se a me piace 😊 👏👏

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    1. Ciao, fai benissimo. Se cerchi una lettura non molto pesante da affrontare senza troppe pretese e la sinossi ti incuriosisce, "Flower" potrebbe fare al caso tuo! ❤

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  6. In effetti a quanto dici nella tua recensione è un tantino banale, la classificherei come lettura tra due libri pesanti o come lettura di evasione ma niente altro

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    1. Esatto Patrizia, è una lettura piacevole ma il tutto finisce lì...

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