giovedì 2 novembre 2017

Recensione: "Tartarughe all'infinito" di John Green

L'11 ottobre , in contemporanea con l'uscita americana è finalmente arrivato in tutte le librerie e negli store digitali l'attesissimo nuovo libro di John Green. "Tartarughe all'infinito", un titolo alquanto bizzarro ed un nome, quello di Green, che fanno sicuramente di questo volume un prossimo bestseller di vendite.
Il pluripremiato autore statunitense dopo averci lasciati interdetti e stravolti - per lunghi cinque anni -  da tutta la bellezza racchiusa nelle pagine di "Colpa delle stelle", suo ultimo romanzo pubblicato, ha nuovamente fatto ritorno con un libro assolutamente sensazionale!



Indagare sulla misteriosa scomparsa del miliardario Russell Pickett non rientrava certo tra i piani della sedicenne Aza, ma in gioco c'è una ricompensa di centomila dollari e Daisy, Miglior e Più Intrepida Amica da sempre, è decisa a non farsela scappare. Punto di partenza delle indagini diventa il figlio di Pickett, Davis, che Aza un tempo conosceva ma che, pur abitando a una manciata di chilometri, è incastrato in una vita lontana anni luce dalla sua. E incastrata in fondo si sente anche Aza, che cerca con tutte le forze di essere una buona figlia, una buona amica, una buona studentessa e di venire a patti con le spire ogni giorno più strette dei suoi pensieri.


Difficile descrivere esattamente la quantità d'ansia che mi ha tenuto compagnia in attesa della lettura del libro in questione. Ho scoperto questo autore con quello che reputo il suo più grande capolavoro, ovvero "Colpa delle stelle", letto per la prima volta circa quattro anni fa. Rimasi talmente folgorata da tale libro che in pochissimo tempo recuperai qualsiasi cosa prodotta dalla penna di Green. Ad oggi molto fieramente affermo che è uno degli scrittori che preferisco per quanto riguarda la letteratura young adult... adoro il suo modo di dipingere il mondo dei giovani ragazzi, lo fa con una sensibilità e una verità tale da intingere il tutto con un realismo bello, a tratti audace ma che si legge con una fluenza unica. Una delle caratteristiche peculiari di Green è anche e soprattutto il voler trattare tematiche mai banali e forse un po' complicate. Nel caso di "Tartarughe all'infinito", la questione di fondo, quella  che fa da perno all'intera narrazione, è la malattia mentale che affligge perennemente la protagonista, Aza Holmes.

Aza è una ragazzina con una vita già non molto normale alle spalle, Da bambina ha perso il suo papà e ora vive con la sola compagnia della madre. La sua più grande alleata e l'unica su cui può contare sempre e comunque è Daisy, un'amica parecchio esuberante che dedica gran parte del suo tempo libero alla scrittura di Fan Fiction sul mondo di Star Wars. Di problemi queste due ne avevano già un bel po' senza che se  ne presentasse un altro, che farà da filo conduttore della vicenda, ovvero la scomparsa di un miliardario, il cui figlio una volta era un amico di Aza. Ciò fa credere alle due di poter avvicendarsi nella ricerca dell'uomo fuggitivo e anche di avere più di una possibilità per portarsi a casa l'ambita ricompensa offerta.

Come ho già accennato in precedenza il tema portante dell'intero romanzo è il disturbo mentale di cui è affetta Aza. Sicuramente non è questo né il primo né l'ultimo romanzo che tratta tale tema ma c'è sicuramente qualcosa di unico e speciale che spero sarà in grado di far sì che vi soffermiate e possiate riflettere. Questo qualcosa è l'autore stesso... dovete sapere che John Green ha provato sulla sua pelle - o per meglio dire nella sua mente - cosa sia la malattia mentale poichè fin da bambino ha sofferto del disturbo ossessivo - compulsivo. È stato proprio lui ad aver dichiarato questo libro come il suo lavoro forse più intimo e personale, ha dedicato anni alla stesura ed io vi garantisco che il risultato è puramente eccezionale.

Ne ho letti di libri che hanno tentato di avvinarsi a questo argomento ma mai ho avuto modo di vivere un'esperienza letteraria sul disturbo mentale come quella che è stato in grado di trasmettermi Green in "Tartarughe all'infinito". Aza è costretta a lottare ogni giorno contro quelle che lei definisce le sue spire di pensiero, contro questi moti intrusivi che si appropriano della sua mente e che le impediscono di vivere a pieno il suo rapporto d'amicizia con Daisy oppure una relazione con un ragazzo. La paura di rapportarsi con l'altro, di avere un contatto fisico  e così via la rende vulnerabile e in taluni circostanze addirittura impotente.

"Le avrei detto che io e Davis non avevamo parlato molto, nemmeno ci guardavamo, ma in  importava, perchè guardavamo lo stesso cielo insieme, che comunque forse è più intimo del contatto visivo. 
Chiunque può guardarti. È raro trovare qualcuno che vede lo stesso mondo che vedi tu."

Una cosa che mi è particolarmente piaciuta è stata la scelta del titolo che ho pienamente adorato. A primo acchito forse il nesso tra quest'ultimo e la trama narrata può risultare non così evidente come dovrebbe essere ma Green, da buon amante delle metafore qual è, ne ha trovata una assolutamente brillante per descrivere le spire di pensiero di Aza che sono infinite, così come lo sono le tartarughe su cui poggia l'intero universo.

«Un famoso scienziato tenne una volta una conferenza pubblica su un argomento di astronomia. Egli parlò di come la Terra orbiti attorno al Sole e di come il Sole, a sua volta, compia un’ampia rivoluzione attorno al centro di un immenso aggregato di stelle noto come la nostra galassia.

Al termine della conferenza, una piccola vecchia signora in fondo alla sala si alzò in piedi e disse: “Quel che lei ha raccontato sono tutte frottole.
Il mondo, in realtà, è un disco piatto che poggia sul dorso di una gigantesca tartaruga.” 
Lo scienziato si lasciò sfuggire un sorriso di superiorità prima di rispondere: “E su cosa poggia la tartaruga?” “Lei è molto intelligente, giovanotto” disse la vecchia signora. “Ma ogni tartaruga poggia su un’altra tartaruga!” »

Per concludere non posso che consigliarvi vivamente di leggere questo libro. Se adorate John Green allora sono sicura che non potrete assolutamente restare delusi dalla storia di Aza. In più è un libro che come avrete avuto  modo di capire non lascia nulla al caso, una lettura che riesce a porre l'attenzione su temi complicati con sua sensibilità autentica e vera... forse un libro che mi sento di consigliare particolarmente ad una fascia di lettori adolescenziali ma che contemporaneamente può adattarsi anche ai più adulti purché vada letto e interpretato alla luce di uno sguardo non unicamente ancorato alle vicende dei ragazzini protagonisti ma che vada oltre e che sappia affacciarsi alle tematiche con occhio critico.

A presto, 



8 commenti:

  1. Risposte
    1. Ciao, spero potrai farlo al più presto, merita davvero tanto! ❤

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  2. Lo leggerò Cry perché come te amo questo autore, è unico!❤️ Bellissima recensione ❤️

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  3. Non vedo l'ora di leggere questo libro, la tua recensione mi è molto molto piaciuta!

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  4. Il libro mi ispira! Ci farò un pensierino ;)
    Sono un nuovo iscritto e se ti va mi trovi qui https://bookscanchangeus.blogspot.it/

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